“Carta carbone” di Julio Cortázar

di / 19 settembre 2013

SUR ha pubblicato le lettere ad amici scrittori di Julio Cortázar: ne è venuto uno splendido volume intitolato Carta carbone, dall’abitudine del mitico autore di Rayuela di produrre una copia privata delle lettere che compongono il suo epistolario. Per l’edizione italiana di questo materiale eterogeneo e vastissimo – l’edizione originale è pubblicata da Alfaguara e conta cinque volumi – si è scelto un taglio tematico che, dopo le lettere ad amici e colleghi, riunirà in due future uscite quelle inerenti i rapporti editoriali dell’autore e infine alle sue convinzioni e al suo impegno politico, offrendo un esauriente quadro dell’uomo e dello scrittore, avviato anche da noi a diventare un vero e proprio oggetto di culto.

Il libro, corredato da un’introduzione della curatrice e traduttrice Giulia Zavagna, e da apparati su autori e opere citate che facilitano la fruizione dei testi, raccoglie lettere scritte tra il 1951 e il dicembre del 1983, pochi mesi prima della scomparsa dell’autore. Tra i destinatari si annovera la quasi totalità dei nomi di primissimo piano della letteratura latinoamericana del Novecento. A partire dal nume tutelare Jorge Luis Borges, cui è destinata la prima deferente nota, ci si troverà leggere lettere indirizzate a José Lezama Lima, Victoria Ocampo, Octavio Paz, Virgilio Piñera, Gabriel García Márquez, Osvaldo Soriano, Mario Vargas Llosa e molti altri tra scrittori, poeti, giornalisti e critici di ogni parte dell’America Latina.

Valido come introduzione all’opera o come focus sul laboratorio dell’autore di Bestiario e Ottaedro, Carta carbone offre una lettura confidenziale che non può deludere chi ama visitare clandestinamente le stanze altrui. Entrare nella casa di Julio Cortázar e aggirarsi in religioso silenzio fra lo scricchiolio della libreria e il ticchettare della macchina da scrivere rende il lettore di questa corrispondenza una presenze invisibile e inquietante, come quelle che affollano gli incredibili racconti di questo maestro del non detto. Cortázar si lascerà spiare bonariamente, fingendo di non captare la nostra presenza postuma.

A parte la bellissima e un po’ perversa complicità che queste carte regalano, riecheggiata dalla curatrice nella sua prefazione, quello che nel corso di trent’anni di lettere ci si presenta è l’altissimo profilo di un professionista impegnato quotidianamente e con serietà esemplare nel suo lavoro, insieme all’uomo che ama giocare con i destinatari delle sue missive, fare disegnini e abbandonare ogni volontà compositiva per seguire il piacere istintivo e spontaneo della parola. Da leggersi in tutte le occasioni e in tutti i modi (a macchia di leopardo, all’inverso, per corrispondente o di anno in anno) Carta carbone è un ottimo incontro per chi non conoscesse Julio Cortázar, e una bella dimostrazione d’affetto oltretempo per chi già ne sia innamorato.


(Julio Cortázar, Carta carbone, traduzione e cura di Giulia Zavagna, SUR,  2013, pp. 280, euro 16)  

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