[RockNotes] Le uscite di novembre

di / 11 novembre 2013

Innocents, Moby
2013 (Little Idiot / Mute)

Dopo aver sfornato successi a raffica, nell’ultimo periodo il nostro Richard Melville Hall si era leggermente eclissato. Ora ritorna con Innocents, dalla copertina affascinante e leggermente inquietante. Dominato da tastiere e voci femminili, il disco è pervaso da un’atmosfera molto rilassata e soffusa. I vecchi ritmi ipnotici e i ritornelli radiofonici spariscono per lasciare spazio a brani lenti e dolci, spesso impreziositi da guest star di alto livello: vedi Wayne Coyne in “The Perfect Life” o Mark Lanegan in “The Lonely Night”. Non sarà il ritorno di Moby ai vertici delle classifiche, ma sicuramente il lavoro migliore con cui tornare alla luce.


Absolute Zero, Little Green Cars
(Island, 2013)

Little Green Cars. Piccole macchine verdi, un nome che suona buffo e al momento, in Italia, ci dice ancora poco. Fatto sta che questo quintetto irlandese, che alterna ritmi folk a melodie decisamente rock, si sta facendo notare nel vecchio continente grazie alle presenze nei grandi festival estivi di mezza Europa e al loro disco d’esordio, Absolute Zero. Nonostante il titolo, l’album è da otto. Ascoltate “The John Wayne” e la sua intro di 30 secondi, uno dei brani dell’anno, un video altrettanto ambizioso.


New, Paul McCartney
(Concord – Hear Music/ Universal, 2013)

Il lungo e prolifico patto di Sir Paul con gli Dei del Rock continua a mietere frutti pregiati. Settantatre anni e l’ex-Beatles sforna New: un disco con gli spunti e l’energia di un ventenne, con in più il mestiere del veterano e il “peso” della maturità. Quando McCartney si affida a dei produttori lucidi e talentuosi – qui sono ben quattro – il lavoro è impeccabile e trascinante, come fu nel caso del suo ultimo capolavoro, Chaos and Creation in the Backyard, con Nigel Godrich alla cabina di regia. Dodici canzoni che sono una sorta di antologia-campionario di un McCartney sempre più epico e inarrivabile.


Traditori di Tutti, Calibro 35
(Record Kicks, 2013)

Dalle colonne sonore dei film, alle colonne sonore dei libri. I Calibro 35 chiudono con il quarto disco il capitolo cinematografico e inaugurano quello letterario, omaggiando anche loro – dopo gli Afterhours – un romanzo di Giorgio Scerbanenco. Rimanendo sempre nell’habitat tanto amato: il poliziesco italiano anni ’70. Strumentale, cupo e psichedelico, Traditori di Tutti è ancora una volta molto di più di una semplice colonna sonora: è il grande disco di una band infaticabile quanto inesauribile per idee e talento.


Days Are Gone, Haim
(Polydor, 2013)

Tra gli esordi da segnalare, il disco delle tre sorelle Haim che in Gran Bretagna ha smosso una quantità notevole di isterismo, ipotesi e copertine. Sulle potenzialità del terzetto, che oltre a essere bravo è anche esteticamente molto gradevole, si è detto forse troppo. Ora che Days Are Gone è finalmente fruibile possiamo classificarlo concretamente: puro pop-rock sinuoso e orecchiabile. Un bel prodotto, ma estremamente bisognoso di un degno seguito per non diventare troppo presto una promessa spezzata.


Caramel, Connan Mockasin
(Mexican Summer, 2013)

Caramel di Connan Mockasin è un UFO musicale. Arrivato al secondo disco, l’artista neozelandese riprende ciò che aveva lasciato nel suo inno di amore per il delfino di Forever Dolphin Love e lo sviluppa verso gli estremi, lasciando lavorare l’istinto in pezzi maggiormente free e altri che virano verso una melodia calma e quasi zen. E sì, è proprio soul quello che si sente sotto sotto.


Il ritorno dei Neutral Milk Hotel

Molti amanti dell’indie rock più folle e autentico avranno versato una lacrima quando qualche tempo fa hanno letto del ritorno della band di Athens. No, non sono i R.E.M., ma il complesso geniale e unico di Jeff Mangum, pronto a ripartire con un tour. Due dischi alle spalle, di cui uno capolavoro assoluto nella storia della musica (parliamo ovviamente di In the Aeroplane over the Sea), e poi assoluto silenzio. Totale e brutale. Poi Mangum annuncia la disponibilità su internet di alcuni inediti e il lancio di un box in vinile con tutta la discografia del gruppo. Consigliati a chi vuole amare la musica pura e libera, i Neutral Milk Hotel sono una delle favole più belle del rock. Non conoscerli adesso sarebbe davvero un peccato. Anche perché non sappiamo quanto durerà l’intervallo tra un silenzio e l’altro.

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