“The Young Doctor’s Notebook”, la seconda stagione

di / 8 gennaio 2014

[Questo articolo contiene spoiler su una serie ancora inedita in Italia]

Chissà chi sarà stato più felice tra Jon Hamm, Daniel Radcliffe o la (più o meno) nutrita schiera di fan alla notizia del ritorno del dottor Bomgard in televisione. Un anno fa lo avevamo lasciato in piena crisi, costretto a fare i conti con una dipendenza da morfina sempre più incontrollabile. Sky Arts ha reso felici tutti gli appassionati regalandoci verso la fine del 2013 la seconda stagione di A Young Doctor’s Notebook, il suo più grande successo a detta degli stessi dirigenti del canale.

C’era ancora molta carne al fuoco da poter portare sul piccolo schermo, e cosi è stato. Imprescindibile il confronto con una prima stagione sorprendente, visto il rischio di non regalare qualcosa di nuovo “accontentandosi” di regalare agli spettatori le performance di Hamm e Radcliffe. Questa volta c’è molto di più. Amore e sentimenti più profondi prendono il sopravvento su libertine passioni tenute nascoste. Il rapporto tra il giovane e il vecchio dottore si farà sempre più intenso nel bene e nel male, come è giusto che sia dopo l’inizio di quella discesa nel vortice della dipendenza che il Bomgard in erba comincia a malapena a scorgere mentre il suo personale fantasma dal futuro ha già vissuto con le tremende conseguenze del caso.

Ruolo molto più ingombrante rispetto alla prima stagione ha sicuramente la rivoluzione russa, ormai non più ai margini della serie ma causa scatenante di eventi che lasceranno il segno sull’ospedale e su tutti i protagonisti. Proprio il conflitto tra bolscevichi e Armata Bianca trasformerà i problemi del dottore in veri e propri drammi, fino a un picco finale ricco di tensione e persino drammatico, lasciandosi (almeno per un momento) alle spalle la solita vena comica sempre piacevole e ben curata.

Il cambio di regia non ha minimamente intaccato la qualità della serie, mantenendo un filo diretto con quanto già raccontato nella prima stagione. A Young Doctor’s Notebook è riuscito nell’impresa (non sempre così facile) di non rinunciare ai suoi punti di forza introducendo novità importanti e ben inserite all’interno dello show. I nuovi ingressi come Natasha, di cui preferisco non parlare per lasciare a tutti il piacere di scoprirla poco a poco nel corso della seconda stagione, sono una piacevolissima novità rispetto al cast iniziale. Anche e soprattutto grazie a loro la storia ha potuto virare verso una nuova piega meritevole solo di piacevole apprezzamento.

Anche questa volta siamo in alto mare in merito a news su ulteriori rinnovi, comunque probabili data la passione degli spettatori nei confronti della serie. Questa seconda stagione ha oltretutto confermato che A Young Doctor’s Notebook ha ancora qualcosa (forse molto?) da dare oltre a questi otto episodi, Sky Arts non deve privarci del piacere di scoprirlo.
 

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