[RockNotes] Le uscite di aprile

di / 11 aprile 2014

Rufus Wainwright, Vibrate: The Best Of
(Universal)

Molti adetti ai lavoro, quasi tutti, lo chiamano “Re del Pop”. Lui è Rufus Wainwright e il pubblico italiano può averlo conosciuto per la prima volta grazie all’effimera polemica dovuta alla partecipazione sanremese. Di questi giorni è l’uscita di Vibrate: raccolta di successi più qualche gradevole inedito: vedi “Me and Liza”. Il best of permette di apprezzare la clamorosa mole di classe e talento di quest’autore, il cui appellativo non è per niente esagerato.


Wilko Johnson e Roger Daltrey, Going Back Home
(Universal, Chess)

In questo caso, la vita precede la musica, solo per poi fondersi con essa. L’ex Dr. Feelgood dal 2013 sta sfidando quella malattia chiamata cancro. La sta combattendo come solo lui poteva fare: registrando un disco. Accompagnato dall’altrettanto leggendario cantante degli Who, Wilko registra un album rabbioso: sfogo urgente e necessario, urlo vitale estremo. Al prossimo disco, Mr. Johnson. 


Joan As Police Woman, The Classic
(Pias, Self)

Per chi volesse ampliare il proprio spettro d’ascolto anche nei meravigliosi paraggi di suol e R’n’B, non possiamo che consigliare l’ultimo lavoro della newyorkese Joan Wasser, alias Joan As Police Woman (nome ispirato da una serie tv). Un passato da collaboratrice con gente del calibro di Wainwright, Battiato e Nick Cave, Joan Wasser da quando è “in proprio” si è fatta notare alla grande. Al quarto disco, formula vincente non si cambia: nonostante soffra troppo di un contrasto tra umore allegro e triste, anche The Classic può considerarsi l’ennesimo lavoro riuscito della “Poliziotta”.


Black Lips, Underneath the Rainbow
(Vice Records, Audioglobe)

Avete un debole per i rockers brutti, sporchi e cattivi? Per quegli elementi che non sai quanto possono durare se continuano con quello stile di vita sregolato, ma che al tempo stesso gli permette di suonare al massimo? Bene: la vostra band sono i Black Lips. Andate a vedere i loro live e i loro videoclip per conferma. Underneath the Rainbow è il loro disco più maturo e consapevole, con aperture al blues e al folk: da non perdere!


The Men, Tomorrow’s Hits
(Goodfellas, Sacred Bones)

Se i Black Lips hanno ancora la nomina di cattivi ragazzi, chi ha ormai abbandonato il punk per una forma più elaborata e composita solo loro, i The Men. Gruppo sconosciuto ai più, Tomorrow’s Hits in alcuni momenti risenti dello spirito di una band intenta ad adagiarsi. Nonostante tutto, la carica e la canzoni sono notevoli e ci sentiamo di invitarvi a fare la loro conoscenza!

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