Flanerí

Libri

“Prendi la DeLorean e scappa”, a cura di Andrea Malabaila

Diciotto racconti per festeggiare “Ritorno al futuro”

di Francesco Vannutelli / 26 giugno

Il viaggio nel tempo. Un tema che da sempre stuzzica l’immaginazione di chiunque, che genera ogni tipo di narrazione possibile. C’è un capostipite certificato: H.G. Wells che nel 1895 con La macchina del tempo lo introdusse come uno dei temi ricorrenti del romanzo fantascientifico. Da lì in poi è stato un susseguirsi di viaggi narrativi. Con la nascita del cinema, poi, la fantasia si è scatenata del tutto.

Saltando parecchi anni, nel 1985 uscì al cinema Ritorno al futuro, ibrido di fantascienza e commedia destinato a lasciare due seguiti e un’impronta indelebile nella cultura pop del mondo occidentale. La macchina fissa di Wells viene sostituita da una DeLorean DMC-12 (nella prima stesura della sceneggiatura era un frigorifero) e inizia il viaggio nel tempo di un ragazzo qualunque in fuga da un gruppo di terroristi libici. L’abbreviazione “Doc” divenne per chiunque sinonimo dello scienziato Emmett Brown. Andare in giro con lo skate voleva dire essere Marty McFly.

Il viaggio nel tempo in quel film non era in avanti nel futuro, era indietro, nel 1955. È nel 1989, con Ritorno al futuro – Parte II che Marty McFly si ritrova nel futuro, precisamente nel 2015.

Eravamo in molti, alla mezzanotte dell’ultimo capodanno, a fare il bilancio mentale di quello che l’anno che stava iniziando avrebbe dovuto riservarci secondo la fantasia di Zemeckis: le scarpe auto-allaccianti, le macchine volanti, i forni idratanti capaci di trasformare in pochi minuti una minipizza in una gigante, l’hoverboard (lo skate fluttuante). Non è arrivate niente, o quasi, ma c’è ancora tempo, perché la data esatta dell’arrivo di Marty e Doc nel futuro è il 21 ottobre del 1985, e si vedrà.

Nel frattempo, in questo doppio anniversario, Las Vegas edizioni ha deciso di chiamare a raccolta diciotto scrittori (tra i quali spicca per recente prestigio Paolo Zardi, semifinalista al Premio Strega con XXI secolo) per rendere omaggio al mito di Ritorno al futuro. È venuto fuori Prendi la DeLorean e scappa, raccolta di racconti a cura di Andrea Malabaila che in modi diversi celebra i trent’anni del primo viaggio di Marty McFly.

«Mai lasciare la macchina del tempo nella mani di uno scrittore», si legge in copertina. Di fronte alla possibilità del viaggio del tempo la fantasia è partita un’altra volta. C’è chi è rimasto più vicino alla saga di Zemeckis, incontrando i personaggi del film, immaginando le conseguenze che i viaggi hanno avuto nelle loro vite o più semplicemente di aver venduto quella DeLorean a Emmett “Doc” Brown, c’è chi si è lasciato andare alla pura fantascienza, incrociando piani temporali e giocando con il continuum spazio tempo, o alla nostalgia delle possibilità perdute.

Tra suggerimenti al se stesso del passato, inganni di mutande, ricerche di amore perduti, lotte contro la morte o la vita che non si avrebbe voluto avere, Prendi la DeLorean e scappa fonde cinefilia e fantasia, omaggio e nostalgia.

Non tutto è pienamente riuscito; in troppi racconti la suggestione di Ritorno al futuro si disperde; altre volte sembra infilata a forza. Prendi la DoLorean e scappa ha comunque il pregio, niente affatto trascurabile di dare spazio a un genere letterario troppo spesso ignorato dalla realtà editoriale italiana: la fantascienza.

I racconti sono di Davide Bacchilega, Marco Candida, Eva Clesis, Vito Ferro, Roberto Gagnor e Michela Cantarella, Enzo Gaiotto, Manuela Giacchetta, Elia Gonella, Andrea Malabaila, Christian Mascheroni, Gianluca Mercadante, Claudio Morandini, Gianluca Morozzi, Daniele Pasquini, Giorgio Pirazzini, Giuseppe Sofo, Daniele Vecchiotti, Paolo Zardi.

 

(Aa. Vv., Prendi la DeLorean e scappa, Las Vegas, 2015, pp. 158, euro 12)

LA CRITICA - VOTO 6/10

A trent’anni dall’uscita nelle sale, diciotto scrittori rendono omaggio a Ritorno al futuro e alla sua saga con altrettanti racconti. Uno spunto interessante e originale che unisce nostalgia e fantascienza.