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“Per una stella”
di Anna Maini

Il teatro è Storia

di Roberta Biondi / 3 marzo

Raccontare è necessario, come lo è ricordare e dare forma alle storie del passato. Il testo di Anna Maini, con la regia di Stefano De Luca, ridà vita alla memoria storica attraverso la narrazione affidata a due voci situate ai due lati di un confine che al contempo le divide e le avvicina.
Con Per una stella, ispirato a una storia vera, il ricordo della prima guerra mondiale torna a essere nitido, azzerando i cento anni che ci separano dal conflitto e regalandoci stralci di una storia lontana eppure incredibilmente attuale. Un racconto che parla di confini e distanze, ma anche dell’amore e della sua forza capace di trascendere ogni difficoltà.

«Il confine è una cosa che non si vede ma c’è. Non l’ha inventato Dio, l’hanno inventato gli uomini». Confini che prendono forma, diventano visibili, invalicabili, simbolici, teatro di orrori e di morte. Confini che l’uomo si ostina a costruire, un pezzo dopo l’altro, come la scenografia che gli attori smontano e ricompongono quasi senza sosta, in un quadro narrativo fatto di pezzi intecambiabili che in qualunque ordine daranno sempre lo stesso, drammatico risultato.

Due attori in scena, due voci separate da un confine, lontane eppure disperatamente bisognose di incontrarsi, due protagonisti il cui sguardo è costantemente illuminato dalla speranza. Un musicista italiano che si arruola volontario nell’esercito per seguire le orme del fratello e una bambina che attende il ritorno del padre, che prima di partire per il fronte le ha promesso di portarle in regalo una stella alpina. Sarà proprio questa stella il filo conduttore che unirà i protagonisti, i quali, inconsapevoli della loro vicinanza, intrecciano le loro esistenze parallele che trovano lentamente, nel corso della narrazione, un sentiero comune.

La rilettura della guerra dal punto di vista di una bambina, le descrizioni quasi fiabesche e l’innocenza sono in netto contrasto con l’atmosfera cupa e la freddezza che avvolge ogni elemento, e la naturalezza con cui la protagonista si muove al suo interno è disarmante. «Quando finisce la guerra? Finirà per il mio compleanno? La mamma dice di no».

Un racconto delicato, toccante, diretto. Poche forme d’arte possono raccontare la Storia meglio del teatro, e Per una stella lo fa con grande semplicità, portandoci a riflettere ancora una volta sul concetto di identità e di confine.

Per una stella fa parte di un più ampio progetto realizzato da ArteVOX Teatro di Milano finalizzato alla valorizzazione della memoria della prima guerra mondiale e dedicato in particolare alle nuove generazioni. Lo spettacolo è accompagnato da una mostra di dipinti sull’“Iconografia emotiva della Grande Guerra”, realizzati da Rossana Maggi e ispirati a cinque celebri opere che rappresentano questa tematica.

 

Per una stella

testo Anna Maini
regia Stefano De Luca
progetto di Marta Galli, Anna Maini e Roberto Rampi
con Tommaso Banfi e Marta Comerio

Teatro India, dal 2 al 4 marzo 2016.

LA CRITICA - VOTO 7/10

Un racconto semplice e poetico, uno sguardo sulla Grande Guerra che ripropone tematiche estremamente attuali. Un teatro per tutti, un progetto che fa luce sulle storie di chi la Storia l’ha fatta.