Flanerí

Varia

“Null” della Vertigo Dance Company

di Francesco Bove / 21 giugno

Sembra un sogno lungo un’ora o uno spazio primordiale dove l’Uomo e la Donna si incontrano per la prima volta e cominciano a conoscersi. L’Uomo, nerovestito, inizia a esplorare l’universo femminile, misterioso mentre la Donna rimane ammaliata dalla sua virilità. Il risultato è una danza senza tempo, corale, estasiante. Noa Wertheim, direttore artistico della Vertigo Dance Company di Gerusalemme, presenta Null, in prima europea, al Napoli Teatro Festival che, in realtà, è un viaggio negli anfratti della danza contemporanea che va a impattarsi con lo spettatore grazie anche a un efficiente disegno luci a opera di Danny Fishof e alla potenza delle musiche di Ran Bagno. La scenografia è minima, alcuni pannelli semitrasparenti e dei lavandini con tanto di acqua corrente. I primi dieci minuti sono incredibili, la platea viene immediatamente coinvolta, le sequenze di danza che coinvolgono l’intero collettivo sono trascinanti e intense. Sembrano quasi movimenti mistici, ritualità ripetute in onore a una forza creatrice intangibile, superiore. Niente è casuale ma si sviluppa all’interno di uno spazio definito, i corpi si muovono a tempo, in maniera organica e in blocco, si guidano, si sostengono. Questo è il senso della comunità, ingranaggi che si coalizzano per lottare contro un potere che non rispetta l’individuo o anche un uomo e una donna che cercano, rispettivamente, di portarsi sulla schiena. Si può essere in due o in dieci, l’importante è affidarsi, imparare a fidarsi dell’altro. Nel corso della performance, talvolta si notano echi provenienti da Pina Bausch, soprattutto l’acqua nel finale che ricorda inevitabilmente Vollmond. L’acqua che dai capelli fluisce per tutto il corpo dei danzatori, scrollata dai capelli con un sinuoso movimento della testa, che bagna i vestiti e ritempra. In realtà, nel rapporto tra uomo e donna scorre tutta la vita, come acqua, e quando due corpi riescono a trovarsi e a identificarsi, allora lì c’è il sogno, quello spazio primordiale dove le cose accadono al di là della nostra volontà.

La Wertheim sembra volerci dire che il corpo parla e può raccontare le nostre fragilità, liberare potenza, dare significato e densità alle nostre parole non dette. Possiamo riuscirci, l’importante è muoversi sempre all’unisono.


Null
della
Vertigo Dance Company

Andato in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli il 20 giugno 2012.