Flanerí

Libri

“Le Prince Noir. Omaggio ad André Héléna” a cura di Alessandro Greco

di Giuliana Pagliari / 13 dicembre

Le Price Noir (Aísara, 2012) è composto da dodici omaggi ad André Héléna, uno scrittore ancora relativamente poco noto in Italia, e rivalutato solo negli ultimi anni in patria, dove assieme a Malet e Simenon è stato una delle voci più autorevoli del noir francese. L’intraprendente editore sardo Aísara ha da poco portato André Héléna all’attenzione dei lettori italiani, inaugurando, nel 2008, una collana di racconti e romanzi noir in suo onore.

Le Prince Noir rientra in questa collana di omaggi al maestro francese, proponendo dodici racconti di giovani autori italiani ispirati ai lavori di Héléna. Dodici storie legate dallo stesso filo conduttore di omicidi, ricatti, spionaggio e prostituzione, che mantengono però le proprie particolarità e diversità per quanto riguarda l’ambientazione, lo sviluppo e lo stile della narrazione, in cui si alternano altrettanti scrittori. Seppure tutti i racconti siano avvincenti e piene di suspense, è opportuno soffermarsi in modo particolare su alcuni di essi, che si sono rivelati delle scoperte estremamente piacevoli.

Di forte impatto “I clienti del Central Hotel” di Daniela Frascati, che si apre sulla figura di un anziano signore che riceve un invito per una mostra fotografica. La foto sulla locandina, una sala di torture e un uomo di spalle in penombra, fa iniziare un viaggio nel passato, riportando alla mente del protagonista alcuni ricordi sepolti in un angolo della memoria. Un periodo della sua giovinezza fatto di violenza gratuita, di sadismo, ricatti e torture. Questo salto indietro nel tempo si trasforma ben presto in un viaggio fisico per trovare l’organizzatore della mostra, e capire chi sta cercando di mandargli un messaggio e perché. In “Massacro all’Anisette” di Alessandro Greco, troviamo invece una comunissima riunione di famiglia, con i quattro figli che tornano a casa dopo aver appreso che il padre è affetto da una grave malattia. E, come capita in ogni famiglia, ci troviamo di fronte a dissapori nascosti, litigi malcelati, gelosie, tradimenti e perdite premature. Greco riesce a costruire un avvincente thriller in un contesto quotidiano e rassicurante come la famiglia.

Molto coinvolgenteIl Gusto del sangue” di Giovanni Zucca, che tiene col fiato sospeso fino all’ultima riga. In uno scenario di ricatti, riciclo di denaro e titoli al portatore, ricettatori e assassini si muovono in una commovente storia di affaristi, tradimenti, vendette e colpi di scena. È forse il racconto che meglio di tutti rende l'atmosfera “nera” che si respira in tutta la raccolta: «Mio padre diceva che il mondo è un gran barile di merda, coperto da uno strato di miele. Gli esseri umani si lanciano sul miele, e dopo tre leccate sono nella merda».

Il buon Dio se ne frega” di Gianluca Morozzi tratta invece una simpatica situazione dei nostri giorni, in cui al protagonista viene commissionata la stesura di una sceneggiatura basata su un racconto di André Héléna. Si apre così un racconto surreale in cui si susseguono diverse sceneggiature alternative volte ad accontentare sia il produttore sia il pubblico televisivo.

Vita dura per le canaglie” di Claudio Bagnasco, siamo catapultati in un mondo dominato da due fazioni contrapposte che si contendono il territorio. Un contesto abitato da un assassino di professione privo di rimorsi e sentimenti, anche e soprattutto nei rapporti con le donne, di cui vengono tratteggiate con toni scuri la morbosità, la frustrazione, lo squallore e la dannazione.

Uno dei particolari che colpisce maggiormente in questa lettura è il ruolo che le donne svolgono in ogni racconto. I personaggi femminili sono tratteggiati con grande rilievo, e ricoprono un ruolo fondamentale nell’architettura noir, siano esse prostitute, fidanzate, mogli, figlie o mamme. L’apporto della donna in questo ciclo di racconti non è mai statico o di ausilio allo sviluppo del personaggio maschile: la donna si rivela essere sempre in primo piano, protagonista, a ricoprire ruoli forti, cruciali e vivi – sia da assassina che da vittima. Un sorprendente fil rouge in un'architettura noir.


(AA.VV., Le prince noir. Omaggio ad André Héléna, a cura di Alessandro Greco, Aísara, 2012, pp. 288, euro 16)