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Cinema

[AutoFocus] Il 2013 al cinema

di Francesco Vannutelli / 15 gennaio

Il 2012 cinematografico si è chiuso con la delusione – sul piano della critica – de Lo hobbit, atteso primo capitolo della trilogia prequel de Il Signore degli anelli. Al 2013 spetta quindi il compito di risollevare il morale degli spettatori. E sembra averne pienamente l’intenzione.

Basta dare un’occhiata alle uscite in programma per gennaio. Si è iniziato sin dal primo giorno, con il cast internazionale de La migliore offerta di Giuseppe Tornatore che si è imposto tra il pubblico (superato per incassi nella prima settimana solo da Mai stati uniti dei fratelli Vanzina) e ha convinto ampiamente la critica, per proseguire nel primo fine settimana con The Master, il film di Paul Thomas Anderson che, ispirandosi alle origini di Scientology, ha visto i due protagonisti Phillip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix premiati a Venezia con la Coppa Volpi.

Le uscite del mese della Befana sono ricche di titoli di grande fascino, dal ritorno dei creatori di Matrix, Andy e Lana Wachowski, con il fantasy diacronico Cloud Atlas, all’attesissimo Django Unchained di Tarantino (nomination Oscar per il miglior film), in sala dal 17 gennaio e destinato a far parlare a lungo di sé, per arrivare a Lincoln di Steven Spielberg (12 nomination tra cui miglior film), con un incredibile Daniel Day Lewis nei panni del 16° presidente Usa, e a Les Misérables (8 nomination tra cui miglior film), musical tratto da Hugo che vede Hugh Jackman e Anne Hathaway duettare sotto la guida di Tom Hooper, già premio Oscar per la regia de Il discorso del re. In mezzo c’è tempo per rivivere il dramma dello tsunami che sconvolse l’Oceano Indiano nel 2004, con Ewan McGregor e Naomi Watts in The Impossible, e per riflettere sul maggio francese con Qualcosa nell’aria di Olivier Assays, già premiato a Venezia per la miglior scenggiatura.

Se non bastasse, c’è anche il nuovo stop-motion di Tim Burton, Frankeweenie, tratto da un suo corto del 1984, per il ritorno al live movie del regista di Forrest Gump Robert Zemeckis con The Flight, dopo 12 anni di sperimentazioni in motion capture, e per la fantascienza di Looper, già inserito tra i nostri migliori film del 2012 (qui la classifica completa).

Si preannuncia come un anno di ritorni il 2013, perché dopo un gennaio dedicato ai grandi nomi dietro la macchina da presa, febbraio parte con l’atteso Zero dark thirty di Kathryn Bigelow, che con Il re della Terra Selvaggia e Il lato positivo, in uscita tra febbraio e marzo, e ai già distribuiti Amour, Argo e Vita di Pi, completa il pacchetto di candidati all’Oscar come miglior film per il 2013. Dopo The Hurt Locker del 2008 la regista statunitense torna a raccontare la lotta al terrorismo nella caccia all’uomo che è stato il nemico pubblico numero uno degli interi Stati Uniti dall’11 settembre 2001, Osama Bin Laden.

Poi via al ritorno dei supereroi, con il reboot di Superman, Man of Steel, prodotto da Christopher Nolan, che tenta il rilancio in chiave introspettiva di un altro personaggio DC dopo la saga di Batman, e diretto dal regista di 300 Zack Snyder, che lascia quindi la regia del secondo capitolo della saga degli spartani, Rise of an Empire, a Noam Murro, i nuovi capitoli delle saghe Marvel, con Iron Man 3, Thor 2 e The Wolverine, sempre con il mutante artigliato impegnato in Giappone partendo da un fumetto di Frank Miller. Sempre dalle opere del fumettista americano, torna la saga di Sin City, con A Dame to Kill For, con Miller che torna ad affiancare alla regia Robert Rodriguez.

In Italia più che sui ritorni sembra che si punti sugli esordi. Accanto infatti alle nuove pellicole di registi già affermati, come Educazione siberiana di Salvatores tratto dal romanzo di Nicolai Lilin, con John Malkovich protagonista, il nuovo film di Giorgio Diritti, dopo gli ottimi Il vento fa il suo giro e L’uomo che verrà, che con Un giorno devi andare allarga il suo orizzonte portando Jasmine Trinca in Amazzonia, e l’atteso La grande bellezza di Paolo Sorrentino, di cui si sa poco o nulla ma per il quale già si sprecano i paragoni con Fellini e La dolce vita, ci sarà spazio in sala per l’esordio alla regia, prodotto da Riccardo Scamarcio, di Valeria Golino con Miele che, partendo dal libro di Marco Covacich, torna sul tema dell’eutanasia dopo Bella addormentata di Bellocchio, per il primo film dell’attore Rolando Ravello, Tutti contro tutti, per Razzabastarda di e con Alessandro Gassmann, sulla difficile adolescenza di un italiano di seconda generazione oppresso dal padre rumeno troppo affettuoso, e per Il principe abusivo di Alessandro Siani, già protagonista di tante (discutibili) commedie di successo.

Si può parlare di debutto anche per Stoker, con Nicole Kidman alle prese con le conseguenze della morte del marito, primo film in lingua inglese per Park Chan-Wook, balzato all’attenzione mondiale con la trilogia della vendetta. A fare da contraltare allo sbarco negli USA del regista coreano è Spike Lee, impegnato con il remake a stelle e strisce del suo film più celebre, Old Boy.

Ancora dagli Stati Uniti si segnala Il grande Gatsby, a quasi quarant’anni dalla versione del romanzo di Scott Fitzgerald che aveva visto Robert Redford protagonista, affidato a Buz Luhrmann che torna a dirigere Leonardo di Caprio diciassette anni dopo Romeo+Giulietta, l’Anna Karenina interpretata da Keira Knightley e diretta da Joe Wright, il ritorno del mago di Oz, con Il grande e potente Oz in cui Sam Raimi dirige James Franco nella nascita del Mago già apparso sul grande schermo nel classico di Victor Fleming del 1939, e il nuovo film della coppia Gus Van Sant-Matt Damon, regista e sceneggiatore/interprete che tornano a lavorare insieme, dopo Will Hunting e Gerry, in Promised Land.

Altra coppia di ritorno è quella formata da Nicolas Winding Refn e Ryan Gosling, regista e protagonista dell’ottimo Drive, di nuovo insieme per Only God Forgive. Gosling sarà nelle sale anche a febbraio con Gangster Squad, poliziesco con Sean Penn nel ruolo del boss della mafia ebraica nella Los Angeles del 1949. Il film doveva essere distribuito a settembre ma si è deciso di rinviarne l’uscita dopo la strage di Aurora avvenuta durante la proiezione di Il cavaliere oscuro – Il ritorno per poter eliminare la sequenza di una sparatoria in una sala cinematografica, di disturbante aderenza alla cronaca.

Ancora incerta l’uscita di The Nymphomaniac, nuova opera di Lars Von Trier che affronta il tema della sessualità senza filtri né censure, al punto che si parla di scene di sesso reale tra i protagonisti e di una distribuzione in due versioni differenti, una ai limiti della etichettatura come pornografia e una ripulita per il grande pubblico.

Questi sono solo alcuni dei titoli di una stagione che si chiuderà a dicembre con la nuova regia di George Clooney, Saving Mr. Banks, e l’uscita in sala del secondo capitolo de Lo hobbit – La desolazione di Smog, ideale elemento di chiusura di un anello lungo un intero anno.