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“La serata a Colono”, regia di Mario Martone

di Francesco Bove / 7 febbraio

La serata a Colono, ispirato alla tragedia Edipo a Colono di Sofocle, costituisce l’unico lavoro teatrale della scrittrice Elsa Morante e viene messa in scena per la prima volta a distanza di trentacinque anni dalla pubblicazione de Il mondo salvato dai ragazzini, che la conteneva. È la Morante stessa a definire la sua opera come una parodia, nonostante si abbia l’impressione di assistere a molteplici e diversi generi teatrali ibridati fra loro.

L’Edipo della Morante, affidato alla regia di Mario Martone, è rappresentato da un magistrale Carlo Cecchi il quale, approdato fra le mura di un ospedale psichiatrico in preda a un delirio che lo porta a credere di essere Edipo egli stesso, viene assistito dalla figlia fino alla morte. Antigone, nei panni di una spaventata e ingenua ragazzina meridionale dalla parlata sgrammaticata, ripercorre la storia del padre all’interno dell’ospedale. Il coro, con una trovata registica efficace e straniante, è costituito da altri infermi, i quali vagano per la platea, disorientando il pubblico e sovrapponendosi alla scena principale, ciascuno in preda alla propria follia.

Durante la rappresentazione è forte la sensazione che sia Elsa Morante a raccontare la sua storia, servendosi degli attori e delle musiche, affidate al premio Oscar Nicola Piovani. È impossibile non scorgere fra le battute, di tanto in tanto, il dolore della scrittrice per la morte del pittore statunitense Bill Morrow, al quale la Morante era stata profondamente legata, al punto da strutturare Il mondo salvato dai ragazzini come un susseguirsi di esperienze di droghe che, nell’intenzione dell’autrice, l’avrebbero avvicinata all’intimità del pittore, permettendole di evocarlo.

La serata a Colono di Martone è scenicamente perfetto, non ci sono cadute di tono ed è la giusta chiosa del percorso “edipico” affrontato dal regista napoletano nel corso della sua carriera. Martone non tradisce lo spirito originario dell’opera e può contare su prove attoriali di altissimo livello grazie alla sua regia efficace e curata. I soliloqui di Cecchi si susseguono, incalzanti e paranoici, in un contesto che, pur presentandosi parodistico, assume di volta in volta gli aspetti di una tragedia, di una commedia, di un monologo e di molto altro, costringendo lo spettatore a vivere il dramma di Edipo attraverso le parole, che risuonano pesanti e fedeli, di una delle più grandi scrittrici italiane del secolo scorso.

 


La serata a Colono 
di
Elsa Morante
regia e scene di Mario Martone
con Carlo Cecchi, Antonia Truppo, Angelica Ippolito, Victor Capello, Vincenzo Ferrera, Totò Onnis, Rino Marino.
Coro (in ordine alfabetico) Giovanni Calcagno, Salvatore Caruso, Dario Iubatti, Giovanni Ludeno, Rino Marino, Paolo Musio, Franco Ravera


In scena al Teatro Argentina di Roma fino al 17 febbraio 2013