Musica
“The Weight of Your Love” degli Editors
di Alessio Belli / 8 luglio
Arriva il peso dell'Amore e gli Editors cambiano ancora. Quattro anni dopo In This Light and on This Evening. Disco cupo, oscuro: la svolta elettronica. Fu un passo importante per i ragazzi di Birmingham. Soprattutto dopo il successo unanime del meraviglioso An End As A Start. Dopo tutto questo tempo, in molti s’aspettavano un ritorno alle radici new-wave. E invece, gli Editors stupiscono ancora. Mostrando l’ennesima faccia della loro musica. Quella più melodica ed emozionante.
Già dai primi titoli che iniziavano a circolare si poteva intuire qualcosa: The Weight of Your Love (nome dell'album) e quello del primo singolo, “A Ton of Love”. L’argomento alla base del nuovo disco era chiaro. Ma è a livello musicale che l’ascolto di The Weight of Your Love rilascia non poche sorprese.
Chi si aspettava un altro An End As A Start inizialmente rimarrà deluso. Gli Editors sono cresciuti. E non c’è parte di The Weight of Your Love che non sia intrisa di sentimento. Il nome del disco lascia intuire che l’Amore verrà trattato nella sua valenza più complessa e tormentata. E così alle chitarre tipiche del sound-Editors, subentrano gli archi e le partiture orchestrali. L’incedere rock soccombe a dolenti ballate acustiche. Unico caposaldo, la voce di Tom Smith. Che merita una menzione a parte: sempre più possente ed emozionante, è lei il filo rosso che lega tutte le dolenti tracce.
“The Weight” è il degno inizio. Il respiro iniziale amplio e solenne porta subito l’ascoltatore in una dimensione inedita. Il battito è più lento, l’incedere chitarristico controllato. Smith inaugura fin da subito una serie di performance vocali da brivido. Sul basso di “Sugar”si sviluppa un altro grande brano. Proseguendo sull’ispirata scia, ecco il citato singolo “A Ton of Love”. Qui siamo di fronte alla via di mezzo perfetta tra i vecchi e i nuovi Editors. Ritornello efficacissimo e riff incisivo, per uno dei nuovi inni del gruppo inglese. A chiudere l’inizio veramente clamoroso ci pensa il capolavoro di The Weight of Your Love, e molto probabilmente una delle canzoni d’amore più belle degli ultimi anni: “What is this Thing called Love”. Veramente superflua ogni parola sulla bellezza del brano. Notevole anche la successiva “Honesty”. Da qui The Weight of Your Love più che rallentare, si adagia. E non aggiunge niente di considerevole da annotare, tranne forse per “Formaldehyde” e “Hyne”: due tra i momenti più rock del lavoro.
The Weight of Your Love è il disco più maturo e profondo degli Editors. Il loro disco della raggiunta maturità. Da ascoltare e difendere. Anche perché il peso dell'Amore, è sopra ognuno di noi. Si spera.
(Editors, The Weight of Your Love, Pias, 2013)