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Musica

Luglio Suona Bene: a tu per tu con Flavio Severini

di Simone Mercurio / 5 maggio

La chicca di questa dodicesima stagione di Luglio Suona Bene arriva il 14 luglio con l’unica data italiana dei Kraftwerk, sold out «dopo neanche venti minuti dal suo annuncio» afferma Flavio Severini, direttore artistico della rassegna sin dal suo esordio nel 2003 e consulente musicale del Parco della Musica. «Non abbiamo neanche fatto in tempo a pubblicare la notizia sul sito che già avevamo terminato i biglietti on line».

Severini è un appassionato di musica, «jazz in particolare» e prima dell’Auditorium ha diretto per cinque anni, dal 1998 al 2003, la programmazione artistica de La Palma Club di Roma e del Dolce Vita Jazz Festival. «Non concedo un’intervista da una decina d’anni» dichiara a Flanerí. Seduti con lui al bar dell’Auditorium, scorriamo il calendario 2014 della kermesse romana, che ha il suo naturale habitat, come ogni estate, nella Cavea, questa sorta di arena «ampliata quest’anno a 3079 posti a sedere» ricavata tra i dorsi dei tre “scarabei” ideati da Renzo Piano.

Si parte il 30 giugno col giovane cantautore britannico Tom Odell e si chiude il primo agosto con la reunion a sorpresa degli Avion Travel di Peppe Servillo.

Poi a Luglio Suona Bene 2014 andranno in scena: Jeff Beck (1/07), Rufus Wainwright (3/07), Massive Attack (8/07), Asaf Avidan (10/07), Keith Jarrett (11/07), Robert Plant (12/07), Damon Albarn (15/07), Stefano Bollani & Hamilton de Holanda (16/07), Orquesta Buena Vista Social Club (17/07), James Blunt (21/07), Yann Tiersen (22/07), The National (23/07), Mogwai (25/07), Herbie Hancock & Wayne Shorter (26/07), Simple Minds (27/07), Roberto Vecchioni (31/07).


E poi Patti Pravo (7/07) e Loredana Bertè (28/07). Severini scusi, senza pregiudizi perché ogni artista è assolutamente degno di rispetto, ma cosa c’entrano questi due nomi con gli altri del cartellone?

E perché no? Fanno due grandi live! La Bertè è una grandissima rocker, ha una voce e una carica pazzesca e sta portando in giro un live eccellente. Stessa cosa per la Pravo, una personalità musicale e carismatica strepitosa la sua, mista a un’eleganza come poche. Il Parco della Musica punta da sempre alla qualità in tutti i bacini culturali ma senza, appunto, pregiudizi. Negli anni abbiamo avuto di tutto o quasi: Negramaro, Claudio Baglioni e Ligabue, rockstar come Bob Dylan, Sting, Nick Cave fino all’indie rock definito più di nicchia (ma che in realtà ha un suo pubblico molto attento e numeroso) come quello di Anna Calvi, John Grant e Jonathan Wilson.


L’impressione è che oggi il Parco della Musica detti la linea e che siano quasi gli stessi artisti ad “adattarsi” a una location come quella della Cavea, in estate, o delle varie sale dell’Auditorium durante l’anno…

È così infatti. Nel primo anno di vita della struttura si sono fatti alcuni errori tecnici, perché erano gli stessi service degli artisti ad allestire l’acustica delle sale secondo gli standard della tournèe del loro musicista. Proprio nel 2003 ci sono stati casi come quelli di Ivano Fossati in cui soprattutto chi stava in galleria non sentiva bene il live. Di quegli “errori” abbiamo fatto tesoro e oggi sono gli stessi tecnici del Parco della Musica (o service da noi appaltati) a curare i live di ogni singolo artista. Poi gli artisti “ricambiano” con degli spettacoli quasi cuciti addosso allo spazio che li ospita. Penso a Ligabue con i suoi concerti acustici, a Patti Smith che è stata artista “residente” per un mese e che ha pensato a una serie di spettacoli appositamente per noi. Così come ha fatto quest’anno anche Max Gazzè. Le sale dei tre “scarabei” durante l’anno e la splendida Cavea in estate regalano una marcia in più agli eventi…”.


Negli occhi di chi scrive e del pubblico sono impressi concerti magici vissuti all’Auditorium. Dal “beach boy” Brian Wilson nel 2005 a Damien Rice con il suo doppio live, prima sul palco e subito dopo fuori nei giardini antistanti, fino a The National lo scorso anno…

E poi l’ultimo live italiano di Lou Reed, la notte magica con Leonard Cohen, una strepitosa Björk.  In questa stagioneanche Nick Cave, che a novembre 2013 già alla seconda canzone ha fatto alzare tutta la platea camminando letteralmente sulla teste delle persone. Ho ricevuto persino una email di protesta per questo, ma è la liturgia del rock signori!
Certo, ci sono stati anche live non perfetti di artisti: lo scorso anno Cat Power visse una serata no sul nostro palco. Citavi Rice che è un musicista di prim’ordine, uno di quelli che se è in palla, come è stato da noi, ti regala un doppio show a sorpresa. Gli artisti sono essere umani prima di tutto. Matt Berninger dei National era mezzo ubriaco durante il concerto ma è stata anche quella la magia della sua esibizione “ispirata” e in stato di assoluta grazia, diciamo così!
Il feeling reciproco con Roma e con la Cavea è stato così forte che li abbiamo voluti anche quest’anno.


I concerti del Parco della Musica hanno prezzi generalmente piuttosto alti rispetto alla media dello stesso artista da altre parti. Questo preclude uno spazio così bello nato appositamente per la musica a tantissime persone. Pensiamo ai giovani soprattutto, agli studenti…

Noi abbiamo una “policy”, una linea per stabilire il prezzo del concerto, che deve essere un giusto equilibrio tra la capienza della sala e il cachet dell’artista. Viene da che se chiamiamo Elton John, Dylan o Jarrett il prezzo non può essere economico, e alla Cavea con tremila persone facciamo sold out. Tra avere un artista, farlo arrivare a Roma o non averlo proprio, penso sia meglio avercelo anche se non alla portata di tutti. Nel 2011 abbiamo avuto Sting col suo Symphonicity Tour dentro la Cavea e il biglietto arrivava fino a 220 euro. Qualcuno ha contestato il prezzo, ma è stata una serata memorabile e senza quel prezzo Sting non sarebbe arrivato da noi e a Roma. Detto questo, sia la Cavea di cui sono direttamente responsabile per la parte artistica, sia l’intero Auditorium prevedono riduzioni e sconti fino al 25% per giovani e studenti. E poi tutta una serie di concerti, di rassegne, di eventi, dalle lezioni di rock, di jazz, showcase ecc. con prezzi “politici” se non addirittura gratuiti.


La Fondazione Musica per Roma che gestisce il Parco della Musica ha varie partecipazioni pubbliche tra Comune e Provincia di Roma, Regione Lazio, Camera di Commercio e consiglieri che vanno da Gianni Letta a Caltagirone, fino ad Abete, Bernabè ecc. Questo è ben visibile e trasparente sia nel sito che nel “giornalino” cartaceo mensile con la programmazione. Tutto questo è più un peso o una risorsa per un direttore artistico che deve fare delle scelte?

All’auditorium abbiamo undici mesi di programmazione, trecentotrenta giorni in calendario e la libertà, vi assicuro, è totale. In più, con tutti questi giorni da “coprire” hai la libertà di spaziare davvero a trecentosessanta gradi e puoi permetterti anche di sperimentare, di portare un artista o un progetto un po’ più piccolo. Arriva la rockstar, ma poi ci sono manifestazioni come Generazione X in cui fai cantare nuove leve della musica italiana, spaziando nel mare magnum dell’indie nostrano e mondiale. Fai quello che vuoi e sei inattaccabile se in un anno riesci a chiudere il bilancio in positivo. Anche di un solo euro in più. Spalmando tutto in un’intera stagione puoi permetterti anche di rischiare per alcune serate. Questo mi permette di essere curioso e di ricercare sempre nuovi artisti e nuovi progetti. Frequento i locali a Roma e in Italia, gironzolo tra le varie realtà culturali in Europa e nel mondo e se mi piacciono cerco di portarle all’Auditorium. Questa è la forza di un posto unico come il Parco della Musica.


Severini ci permettiamo di farle due richieste musicali dalla nostra redazione: Jack White e, soprattutto, Tom Waits…

Non ci crederà ma Jack White fino a pochi giorni fa era in calendario per il 9 luglio, poi però abbiamo dovuto rinunciarci. È in tournée con un show tutto in piedi, da curva o palazzetto, e da noi in Cavea un live interamente così non possiamo farlo. Speriamo alla prossima.
Tom Waits è il mio sogno e obiettivo in undici anni di Auditorium e prima ancora in altre mie gestioni. In un caso mi è sfuggito davvero per poco perché non abbiamo trovato una data che andasse bene per entrambe le parti. Prima o poi ci riuscirò a portarlo all’Auditorium-Parco della Musica.Promesso.