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Libri

“Iran. Gnomi e giganti. Paradossi e malintesi” di Ebrahim Nabavi e Reza Abedini

di Sergio Baiocchi / 28 ottobre

È un libro dal forte impatto visivo ed emotivo Iran. Gnomi e giganti. Paradossi e malintesi, realizzato a quattro mani dal noto giornalista e scrittore iraniano Ebrahim Nabavi e da Reza Abedini, innovativo esponente del graphic design contemporaneo. Un’opera originalissima, dunque, che trova nel connubio perfetto tra satira tagliente e immagini suggestive e provocatorie, la sua realizzazione ideale.

Bersaglio mirato verso cui puntano sia immagini che scrittura è il regime iraniano, descritto dai media di tutto il mondo come un potere repressivo e intollerante. I due intellettuali cercano, infatti, attraverso la forma d’arte in cui meglio riescono ad esprimersi, di svelare e, a tratti, di mettere in ridicolo, le falsità, le contraddizioni e i soprusi del sistema al potere nel loro paese. Ed il risultato è assolutamente stupefacente. Il particolare modo di fare satira di Nabavi, scritta in forma di aforisma o di breve storiella, accompagnato dalle coloratissime creazioni iconiche di Abedini, permette al lettore di farsi un’idea, di interrogarsi sul potere e, a volte, anche di ridere sarcasticamente, senza mai sentirsi appesantito da ideologie sovversive o grida di protesta.

E se il titolo italiano ci rimanda immediatamente al regime iraniano, appare evidente da una lettura attenta dei brevi brani di Nabavi come Iran. Gnomi e giganti. Paradossi e malintesi sia, prima di tutto, una satira cinica e affilata contro ogni forma di regime o di governo che si fondi sulla soppressione delle libertà personali dell’individuo, in primis quella di pensiero: “Una conversazione decisiva. Le sue opinioni deviate mi hanno fatto proprio arrabbiare. Ho fatto appello a tutte le mie convinzioni e, toccando il grilletto del fucile, gli ho fatto capire che aveva torto. Nella sua sporca vita era stato un gran testardo; però sono contento che nei suoi ultimi istanti abbia capito che avevo ragione io”.

Un libro universale, dunque, capace di ridicolizzare il Potere senza cadute di stile, usando solamente la parola e l’immagine, due tra gli strumenti più temuti dai regimi che fondano la loro autorità, principalmente, sulla repressione delle libertà d’opinione e d’espressione.