“Il giorno in cui mia figlia impazzì” di Michael Greenberg

di / 16 novembre 2010

Il giorno in cui mia figlia impazzì, di Michael Greenberg è, prima di tutto, una testimonianza viva e reale dello smarrimento, della disperazione, ma anche del coraggio, di un padre di fronte all’improvvisa pazzia della figlia quindicenne. Un libro-shock capace di cogliere la drammaticità di una realtà ancora oggi non troppo conosciuta o volutamente ignorata, quale quella delle malattie mentali.

Sally ha quindici anni quando, apparentemente all’improvviso, ha una crisi nervosa e viene ricoverata, delirante e completamente fuori di sé, nel reparto psichiatrico di un grande ospedale di New York. La diagnosi è gelida come la lama di un coltello: psicosi maniaco-depressiva, anche detta disturbo bipolare. È l’inizio del calvario. Per il padre di Sally, scrittore e giornalista freelance, è una vera discesa agli Inferi, una nuova immersione in una realtà già duramente vissuta anni prima con il fratello, anch’egli bollato come “malato mentale”: “Negli anni Sessanta l’hanno chiamato «schizoide», negli Ottanta «borderline»… Oggi è «disadattato cronico», il nome che si dà alla sua mezz’età senza speranza”.

 Ma sarà la forza del legame paterno, questa volta, a prevale sulla paura del diverso, dell’incomprensibile, della pazzia, al punto da trasformarsi in totale empatia con il malato. Il gesto estremo del padre di Sally di provare egli stesso gli effetti delle medicine della figlia è la testimonianza più forte di questo nuovo atteggiamento, misto di speranza e desiderio di comprensione.

Il libro di Greenberg si presenta, dunque, come un resoconto sincero e per niente romanzato di un dramma personale, ma anche, e sopratutto, come analisi precisa di tutto ciò che ruota intorno al fenomeno delle malattie mentali, con i suoi grumi di sofferenze, tanto per il malato, chiuso in se stesso come in una prigione dalle mura invisibili, quanto per i familiari, troppe volte lasciati soli di fronte all’estrema incomunicabilità del dolore umano.

Il meritato successo ottenuto dal libro negli Stati Uniti è l’ulteriore riprova di quanto attuale sia l’argomento trattato e soprattutto di quanto questa drammatica realtà stia iniziando ad accomunare un gran numero di persone che si trovano, ogni giorno, a dover combattere una tra le battaglie più dure che un individuo possa affrontare, quella contro la propria mente.

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