“Una questione privata” di Beppe Fenoglio

di / 11 luglio 2012

«La bocca socchiusa, le braccia abbandonate lungo i fianchi, Milton guardava la villa di Fulvia, solitaria sulla collina che degradava sulla città di Alba. Il cuore non gli batteva, anzi sembrava latitante dentro il suo corpo».

Inizia così Una questione privata, il lungo racconto di Beppe Fenoglio. E si tratta di un incipit di quelli indimenticabili, di quelli che si possono ripetere all’infinito per l’effetto suggestivo che procurano leggendoli o recitandoli. Un inizio semplice eppure essenziale. Sono presenti, infatti, quasi tutti gli elementi cardine della storia: l’innamorato Milton, la sua amata Fulvia, le colline intorno ad Alba. Scopriremo poco dopo un ulteriore, importante particolare: siamo nel bel mezzo della guerra civile, quando i partigiani e i fascisti si fronteggiavano, senza pietà, per la propria presunta giusta causa.

Milton, Fulvia, le colline di Alba, la guerra civile. E Giorgio Clerici, l’altro pretendente di Fulvia. Anch’egli partigiano, ma di famiglia benestante, sempre solitario e distaccato, quasi combattesse una guerra personale contro il mondo intero.

Milton, Fulvia, le colline di Alba, la guerra civile, Giorgio Clerici. E poi la donna che un tempo badava alla giovane ragazza e che ora, invece, sta, vecchia e disillusa, a guardia della villa. È lei che insinua in Milton il seme del dubbio, che lo alimenta con i suoi racconti lasciati a metà, fino a trasformarlo, quel seme, in un’orticante, nera gelosia. Da allora in poi per Milton niente conta più della risposta a quell’un’unica domanda: Fulvia e Giorgio sono stati amanti quando lui era a Roma, in quei giorni terribili prima dell’armistizio di Cassibile?

Con Fulvia nascosta chissà dove a Torino, l’unico in grado di dar sollievo o tormento a Milton risulta essere proprio Giorgio, l’altro pretendente. E così potrebbe essere se non fosse che una schiera di fascisti ha catturato Giorgio, all’improvviso, causa la forte nebbia delle Langhe. Hanno inizio allora peripezie e eventi di ogni genere. Episodi di umana crudeltà e di devastante compassione. Il finale a sorpresa conclude degnamente quella che è, senza dubbio, una delle storie d’amore possibili e impossibili tra le più belle della letteratura del Novecento.


(Beppe Fenoglio, Una questione privata, Einaudi)

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