“Transformers 4 – L’era dell’estinzione” di Michael Bay

di / 11 luglio 2014

Il terzo doveva essere l’ultimo, ma la tentazione di continuare è stata troppo forte. La trilogia di Transformers, trasposizione cinematografica dei pupazzi Hasbro, dal suo avvio nel 2007 fino all’ultimo capitolo del 2011 ha incassato circa tre miliardi di dollari al botteghino mondiale, accumulando record a ogni episodio. Comunque, chiusa la trilogia sembrava che il progetto fosse destinato a esaurirsi, anche perché il regista Michael Bay, padre di celluloide dei robottoni, si era dichiarato non più interessato a proseguire. Ha cambiato idea convinto dalla Paramount e da nuovi mercati potenziali e quindi è tornato dietro la macchina da presa per Transformers 4: L’era dell’estinzione, un po’ sequel un po’ reboot della serie in vista di una nuova trilogia con cast rinnovato e Transformers con nuove sgargianti carrozzerie.

Siamo a cinque anni di distanza dal terzo film. Dopo il sacrificio degli Autobot, i robot buoni, contro i Decepticon, quelli cattivi, per salvare l’umanità, il nuovo direttore generale della CIA ha deciso di lanciare una guerra senza quartiere contro tutti i Transformers in una forma di estremismo nazionalista che tratta le macchine aliene come fossero immigrati clandestini. Optimus Prime, il capo degli Autobot, è braccato dai servizi segreti e attende in forma di camion di essere riparato dalle ferite subite in un vecchio teatro polveroso del Texas. Sarà un inventore sgangherato, con i bicipiti di Mark Wahlberg, a trovarlo per caso mentre fruga alla ricerca di pezzi di ricambio per il suo laboratorio. Tra macchina e meccanico si instaura subito un’intesa, anche perché il goffo tentativo della CIA di appropriarsi del capo degli Autobot finisce per avvicinare i due ancora di più nella difesa dell’amatissima figlia di Wahlberg. Dietro i servizi segreti che vogliono a tutti i costi Prima c’è un’altra forza aliena che ha promesso una ricompensa in cambio della consegna del robot, e l’interesse di un guru della robotica, che sembra Steve Jobs, che ha sintetizzato l’elemento fondamentale dei Transformers e li ha iniziati a produrre per uso commerciale e militare.

C’è tanta confusione in questo quarto episodio del franchise Hasbro. Sembra che la trama e la sua linearità siano assolutamente secondari, che l’unica cosa rilevante è accumulare esplosioni, inseguimenti, combattimenti, ralenti e colpi di scena senza preoccuparsi di inserirli in un contesto che sia capace di conservare un minimo di tenuta logica.

Michael Bay e il suo sceneggiatore Erhen Kruger accumulano spunti e suggestioni, nemici e alleati per tirare il minutaggio fino all’inadeguata meta di 165 minuti, stabilendo un nuovo record di durata per un film della serie partita con le due ore e venti del primo episodio per arrivare con quest’ultimo a quasi tre ore. C’è da temere per l’inevitabile quinto capitolo. È la linearità dell’intreccio a risentirne. Non che sia necessario spiegare in un film evidentemente votato alla spettacolarità, ma l’accumulo non giova a rendere coinvolgente lo scontro tra nuovi e vecchi alieni, tra umani venduti e umani buoni, e alla fine L’era dell’estinzione non appare come nient’altro che una somma di momenti action che esaltano il 3D prendendo in prestito un po’ da The Avengers, un po’ da Independence Day e perfino da Jurassic Park.

Il nuovo protagonista Mark Wahlberg fa il possibile del suo repertorio, coadiuvato – più o meno – dalla figlia bionda, bella e seminuda Nicola Peltz, che riceve il testimone di bellezza da richiamo da Megan Fox e Rosie Huntington-Whiteley, e dal genero con cui litigare sempre, anche in piena battaglia contro iene robot, Jack Reynor. Stanley Tucci cerca di essere un (semi) cattivo da ricordare. Ci fossero dei dialoghi decenti a dar loro qualcosa da dire si potrebbe fare un discorso, ma non si va oltre la retorica machista, le grida e la megalomania.

Cinema ridondante ed esplosivo, perfetto per il consumo per chi ha voglia di sopportare tre ore di occhialetti 3D. Peccato perché Michael Bay con il recente Pain & Gain aveva dimostrato di avere ancora qualcosa da dire, oltre alle esplosioni.

(Transformers 4: L’era dell’estinzione, di Michael Bay, 2014, azione, 165’)

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