[Best 2020] In Musica

di / 31 dicembre 2020

Anno strano, anno di cui si è detto di tutto. Di fatto non ci sono stati concerti dal vivo e la musica è stata privata di una sua parte fondamentale. Sono usciti comunque molti album, alcuni davvero notevoli.

Qui di sotto la nostra classifica, come ogni anno in ordine rigorosamente sparso.

 

Francesco Bianconi, Forever: Da solo, senza i Baustelle. Bianconi scrive un album imprescindibile di questo 2020. Forever è l’ennesima testimonianza che, se si vuole trovare una vera voce autorevole in Italia in questi anni, non bisogna far altro che ascoltare quello che scrive. Il suo esordio solista è un lavoro altissimo. Bianconi è l’unico, oggi, che può ambire a far parte dell’olimpo dei  cantautori italiani di sempre.

Fiona Apple, Fetch th Bolt Cutters: Pitchfork le ha dato 10/10. Che si ami o si odi la rivista americana, il fatto è epocale. Fiona Apple esplora ulteriormente le sue possibilità espressive e la sua genialità: le sue canzoni suonano come la risata leggera e consapevole che seppellirà il vecchiume di certa musica, la rigidità di certe convinzioni, la muffa del patriarcato.

Fontaines D.C., Hero’s Death: Gli irlandesi fanno meglio del loro esordio, cosa non facilissima.  Heros’s death è una riscrittura del post punk, un post post punk, la sua attualizzazione. L’album gira che è una meraviglia, pieno di un pathos senza retorica.  Suggestioni Interpol e Joy Division. Guarda al futuro con una base fortissima nel passato. Grian Chattel ha la faccia da stella, i Fontaines possono essere lo zenit degli anni ’20.

Sufjan Stevens, The Ascension: Stevens non sa sbagliare. La sua carriera è costellata da una serie di album imprescindibili. The Ascension è l’ennesimo esempio di un artista che sa reinventarsi in continuazione, mutare ed essere sempre sé stesso. Stevens si conferma il cantautore di cui abbiamo bisogno.

Perfume Genius, Set My Heart On Fire Immediately: Un altro che sa scrivere solo album grandiosi è Perfume Genius. Questo suo ultimo lavoro ribadisce per l’ennesima volta la sua enorme capacità compositiva, il suo potenziale artistico, la sua classe. Se c’è un album da ascoltare, questo è Set My Heart On Fire Immediately.

Phoebe Bridgers, Punisher: Con questo secondo lavoro, che supera il primo per completezza e profondità, Bridgers si conferma come uno dei migliori prospoetti della musica pop/folk dei prossimi anni.

King Krule,  Man Alive!: Un viaggio ipnotico, un flusso ovattato ma costante dove si incrociano linee e suggestioni musicali apparentemente inconciliabili, dal jazz al post-punk al rumore del traffico. King Krule mette il timbro sul 2020.

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