Il sogno del cinema in terrazza

Intervista agli organizzatori dell’InTe Cinema Festival

di / 10 settembre 2015

Un incontro parigino, due vecchi amici e una nuova amica, una passione comune per il cinema e un’idea, coltivata, discussa e fatta crescere su una terrazza romana. È nato così InTe Cinema Festival, piccolo ma determinato festival del cortometraggio internazionale e indipendente arrivato quest’anno alla seconda edizione. Molta voglia di fare, molte idee e una certezza: i film vanno visti all’aperto. L’idea originale è quella di sfruttare la terrazza del quartier generale romano di InTe. Una splendida terrazza, dietro piazza Cavour, con San Pietro che si può quasi raggiungere con la punta delle dita. Una terrazza molto cinematografica, quasi come quella di Scola, quasi come il  regno di Jep Gambardella nel premio Oscar La grande bellezza

Sono andato a conoscere i tre ideatori del festival – Leonardo Ceccarelli, Alessandro Felici, Benedetta Valabrega – nel loro centro operativo. Abbiamo parlato di cinema, di come farlo e di come vederlo.

Che cos’è e come nasce InTe?

Inte nasce da una chiaccherata romana nell’agosto 2013. Un’idea semplicissima: fare un festival del cinema in terrazza, da qui viene infatti il nome InTe, che però assume anche altri significati. È da allora che noi tre abbiamo cominciato a pensare quale tipo di festival volevamo diventare e come organizzarlo. Il primo obbiettivo che ci eravamo posti era di rimanere assolutamente indipendenti, e creare un luogo informale dove gli autori e il pubblico potessero incontrarsi e confrontarsi vis à vis. Abbiamo improvvisato un bando online e avvertito tutti i nostri amici e conoscenti del settore, cercando di sfruttare al meglio la visibilità tramite i social, affiggendo con locandine i luoghi di Roma più vicini al cinema, al fine di raccogliere più iscritti possibile. La sorpresa è arrivata quando abbiamo cominciato a ricevere molti cortometraggi da tutto il mondo.

Cosa c’è di nuovo in questa seconda edizione?

Per una serie di motivi abbiamo preferito spostarci dalla nostra terrazza che era stata la sede della prima edizione. Quest’anno abbiamo deciso di appoggiarci alla TAG – Tevere Art Gallery, che è un incrocio tra una galleria d’arte e un locale vero e proprio. In questo modo siamo attrezzati per ospitare un numero più grande di partecipanti. Abbiamo anche deciso di inserire una giuria tecnica, perché é giusto che i film siano giudicati da persone competenti. I giurati sceglieranno il miglior film di ognuna delle tre categorie ( corti di finzione, corti di animazione e documentari) che vincerà un premio economico e una statuetta. La giuria è composta da: la regista Paola Randi, la segretaria d’edizione Paola Bonelli, il regista Giovanni Piperno, il regista Mario Balsamo, il direttore della fotografia Tarek Ben Abdallah, la direttrice della fotografia Daria d’Antonio, lo scenografo Massimo Vichi e il montatore Gianni Vezzosi.

Come è organizzato il festival?

All’inizio di ogni serata accoglieremo il pubblico con un concerto live di musica jazz e un aperitivo. Al tramonto avranno inizio le proiezioni. Non é previsto un dibattito formale con i registi presenti, ma tutti sono invitati a rimanere al termine delle visioni per chiacchierare liberamente. Parlare con i registi invitati è stato molto importante per capire che cosa pensassero del nostro festival. Ci hanno dato suggerimenti e spunti per crescere, ma soprattutto ci hanno fatto i complimenti per il nostro lavoro e questa, per noi, è stata la ricompensa più preziosa di tutte. Una cosa ci ha colpiti molto l’anno scorso, il silenzio che si creava quando si vedeva un cortometraggio: un silenzio simbolo di rispetto e speriamo anche di apprezzamento.

Come siete riusciti ad arrivare a film da tutto il mondo?

Su internet si trovano molti siti che elencano tutti i festival del cinema, divisi per nazioni. Una produzione cinematografica, così come i registi che si autoproducono, utilizzano queste piattaforme per inviare le proprie opere ai festival che più trovano interessanti e corrispondenti alla loro idea di cinema. Questo è stato per noi un grande aiuto per arrivare a registi che, attraverso il nostro sito e le pagine social, non avremmo potuto raggiungere. Oltre a questo, abbiamo anche cercato e invitato film visti in altri festival o trovati online. Hanno risposto in molti, contenti di poter mostrare il proprio lavoro. Quindi, tramite email informali e conversazioni a chilometri di distanza, siamo riusciti ad avere nella nostra programmazione dei cortometraggi di cui andiamo molto fieri. Come direttori artistici ovviamente abbiamo delle preferenze, ma abbiamo cercato il più possibile di pensare anche al pubblico, offrendogli il meglio che potevamo. Quindi anche se vengono rispecchiati, almeno in parte, i nostri gusti personali, siamo contenti di tutti i film che presenteremo.

C’è qualche corto di cui siete particolarmente fieri tra quelli selezionati?

Siamo veramente onorati di proiettare fuori concorso un’opera di un giovane regista polacco che quest’anno ha ricevuto una nomination all’Oscar come miglior documentario; si tratta di Our Curse di Tomasz Śliwiński. che ha accolto con piacere il nostro invito. Siamo molto contenti, inoltre, di avere tra i registi partecipanti Davide Vigore e Mimmo Rizzo, autori di Fuorigioco, un documentario di creazione che racconta in modo molto cinematografico la vita di Maurizio Schillaci, cugino meno celebre di Totò Schillaci, anche lui calciatore e ora senzatetto a Palermo.

Progetti e obbiettivi per l’immediato futuro di InTe?

L’obbiettivo principale per il futuro rimane l’organizzazione del festival del cinema, cercando di raggiungere un’audience sempre più ampia sia di spettatori che di registi volenterosi di far conoscere il proprio lavoro. In realtà però, vorremmo andare oltre a questo evento annuale. Il sogno nel cassetto rimane quello di trovare uno spazio che sia creatore, contenitore e diffusore di cultura a tutto tondo. Un luogo dove chi vuole può esprimere il suo talento o semplicemente passare per vedere quale evento artistico è in programma quel giorno. Uno spazio non solo per gli artisti ma anche per i semplici appassionati.

Una cosa importante che vorremmo fare è ringraziare tutti i nostri amici che ci hanno sostenuto e aiutato dall’inizio del progetto, e soprattutto le persone piene di buona volontà che ci hanno aiutato durante le tre serate della scorsa edizione. Senza di loro, il nostro festival non sarebbe mai stato così bello e caloroso. Spostando sedie, tavoli, bottiglie di birra su e giù tra la casa e la terrazza si è creata un’atmosfera di collaborazione, e questo aspetto della nostra piccola iniziativa deve rimanere così: il calore umano prima di tutto.

 

L’appuntamento con InTe Cinema Festival è a Roma, alla TAG – Tevere Art Gallery l’11, 12 e 13 settembre. Qui trovate tutte le informazioni sul Festival.

inte-flaneri

  • condividi:

Comments

News

effe

“effe – Periodico di altre narratività” numero dieci

“effe – Periodico di altre narratività” numero dieci

Archivio