L’educazione sentimentale
di Anna

“Quante bugie hai detto questa sera”
di Alessio Di Girolamo

di / 28 gennaio 2019

“Quante bugie hai detto questa sera” di Alessio Di Girolamo copertina

Permettetemi di esordire con una banalità: che bello leggere un libro sorprendente. Forse questa affermazione nasconde una mancanza di memoria, perché di fatto molti dei libri sorprendenti che ho letto nell’ultimo anno sono pubblicati dalla medesima casa editrice: TerraRossa edizioni. D’ora in avanti non mi sorprenderanno più i libri di Francesco Dezio, uno dei migliori scrittori del lavoro in Italia, secondo solo a Giorgio Falco. E non mi sorprenderanno le opere di Cristò, eversivo scrittore meridionale capace unire prolificità a qualità. Giovanni Turi convoca attorno a sé un gruppo di autori solidi sia dal punto di vista contenutistico, che da quello formale. L’esordiente Alessio Di Girolamo è l’ennesimo prodotto di questa schiera: Quante bugie hai detto questa sera è un romanzo maturo, che dimostra una sensibilità fuori dal comune.

Ci vuole infatti una grande sensibilità per svelare i meccanismi del pensiero femminile senza scadere nel clichè del maschio che tenta di approcciarsi alla femminilità pur non essendone in connessione. Un dialogo che nella scrittura di Di Girolamo riesce magnificamente, e che diviene vero e proprio studio della sessualità. Il romanzo racconta l’educazione sentimentale di Anna, una ragazza che scopre la sessualità precocemente e lascia che i propri desideri divengano il filtro attraverso cui fare esperienza del mondo. Il diario di Anna si snoda attraverso una serie di relazioni in cui i rapporti di potere fra maschio e femmina si fanno tangibili, tanto squilibrati da portare il maschio a dominare inconsciamente, grazie a una serie di meccanismi mentali comuni, ma resi da Di Girolamo con l’eccezionalità che meritano. Proprio questo è uno dei punti di forza del romanzo: mettere in scena il rapporto fra uomini e donne e porre l’accento su quella serie di pratiche, sedimentatesi a livello sociale, che generano lo scompenso ambientale fra possibilità di azione di un uomo e ventaglio di risposte di una donna. La prosa dell’autore fa risaltare quanto di sociale e politico ci sia nella sfera privata, quante cose date per scontato in realtà segnalano lo squilibrio del patriarcato.

Allo stesso tempo Di Girolamo crea una psicologia complessa: in grado di racchiudere il cosmo della femminilità e restituire, senza vittimismo, un quadro della condizione della donna nella nostra società. Per riuscire nell’intento, l’autore evoca una scrittura minuziosa, figlia del modernismo, in cui il flusso di coscienza si alterna a parti dialogate. Possiamo dire che oltre a Anna, alla sua famiglia, e agli uomini che la circondano, un altro personaggio cardine è “la voce interiore di Anna”, una sorta di spia della coscienza che razionalizza le esperienze della ragazza, allertandola nei momenti di pericolo. Sembra quasi che l’autore voglia intrufolarsi nella sua stessa storia, avvicinandosi alla propria creazione in maniera più diretta. Il risultato è un romanzo che scorre velocissimo e allo stesso tempo su cui è bello ritornare, per soppesare gli eventi descritti, sviscerare i problemi dell’incontro fra uomo e donna. La sfera della sessualità è trattata con il rispetto che merita: da una parte dischiusa per permettere l’analisi, dall’altra lasciata sempre sospesa, come a voler sottolineare il mistero del privato.

Anna è un personaggio solido, un prisma attraverso cui rivedere le proprie esperienze e riflettere su elementi che non avevamo mai preso in considerazione. In un periodo in cui la questione femminile si è fatta di primaria importanza – e in cui si stanno raggiungendo grandi traguardi in merito – un libro del genere è prezioso, perché non si schiera apertamente dalla parte del conflitto, ma suggerisce una serie di fascinazioni e tematiche laterali, ben congegnate. Un universo privato che però può risultare esempio politico, una biografia che rispecchierà quella di tante, e che qui è resa magistralmente come esperienza a cui guardare. Lo sforzo di uomo nel lasciarsi dietro tutti i privilegi della propria condizione di maschio occidentale. Lo sforzo di un autore nel costruire una storia letterariamente valida, in grado di dirci qualcosa in più sulla palude del privato. Più ne scrivo, più mi convinco: leggere questo libro è doveroso.

(Alessio Di Girolamo, Quante bugie hai detto questa sera, TerraRossa edizioni, pp. 188, euro 15)
  • condividi:

LA CRITICA

Un romanzo scritto in flusso di coscienza che esplora la femminilità con la precisione e la delicatezza di un autore dalla grande sensibilità. Un’opera adatta ai nostri tempi.

VOTO

8/10

Comments

News

effe

“effe – Periodico di altre narratività” numero dieci

“effe – Periodico di altre narratività” numero dieci

Archivio